martedì 4 novembre 2014

da Lodi

Fanfulla-Como 57-40
(19-19, 35-35, 44-38)
Fanfulla: Pulvirenti 12, Dardi 3, Biasini 13, Senna, Contu 10. Giosuè 5, Rognoni 14, Caroleo. N.e.: Savoia, D’Ambrosio J e Ameondi. All.: Cremonesi
Como: Battaglini 11, Molteni 2, Forgione 6, Cabibbo 6, Karvanen 9. Curti 2, Travaglini, Scrimizzi, Pollini E., Busnelli 2, Pollini S., Mentasti 2. All.: Faggioli
Arbitri: Cassago e Mongelli di Brescia
Note. Tiri liberi: Fanfulla 16/26, Como 8/11. Tiri da tre: Fanfulla 1/6, Como 2/8. Cinque falli: Battaglini (35’57”), Karvanen (38’27”).
 
Lodi
«Vi vogliamo così!». Al proscenio resta meritatamente la Fanfulla, con le giocatrici che vanno a salutare la tifoseria sotto le tribune, in quella che poteva essere una serata per vedere le streghe. Sì, perché le bianconere arrivavano da una striscia negativa di tre sconfitte, ed il Como non è certo la squadra ideale per rilanciare la corsa verso le zone alte della classifica. Le padrone di casa iniziano contratte , mancando il break iniziale a causa di due palle perse che lasciano trasparire la logica tensione. Manovra troppo lenta, a volte senza un vero filo conduttore che porti al ragionamento e Battaglini a rendere la vita molto dura ad una Pulvirenti che fatica a prendergli le misure. La Fanfulla può chiudere davanti il primo quarto, ma a fil di sirena, il classico tiro della disperazione di Battaglini si trasforma in un capolavoro balistico per il 19 pari. Bianconere assimilate a statuine di sale, lariane glaciali nel piazzare un 5-0 che mette i brividi. Biasini e Giosuè sono brave a rimettere la nave sulla rotta quando c’è il rischio di vederla colare a picco. Sono momenti intensi, con repentini capovolgimenti di fronte, nei quali le ospiti hanno il comando dei cieli. La “mattonella” di Giosuè sembra far scattare la molla giusta nel cervello bianconero ed il coach comasco Faggioli mischia le carte inserendo Forgione, Tagliavini e Pollini. Per la seconda volta, quando manca soltanto un soffio al suono della sirena, Battaglini infila una tripla incredibile che ristabilisce la perfetta parità. Al rientro dal riposo lungo le squadra badano soprattutto a non prenderle, lavorando molto sui meccanismi difensivi ed a crescere vistosamente è Pulvirenti, la cui esperienza è fondamentale per una come Senna, adeguatamente sollecitata ed aiutata ad entrare nel vivo della partita nel modo migliore. Pulvirenti si scrolla di dosso l’incubo Battaglini e piazza una superlativa tripla come scossa psicologica al problema al ginocchio di Biasini. Negli ultimi dieci minuti le “guerriere” confezionano un autentico capolavoro difensivo mai visto, con un parziale di 13-2 con ottime scelte di tiro e tempismo ad attaccare il ferro soprattutto con Rognoni, tanto da non lasciare scampo alle attonite avversarie. E’ la meritata vittoria del cuore e dell’orgoglio, ma soprattutto della testa che ha sfruttato ritmo e difesa, limitando fino ad annullare lo strapotere delle lunghe avversarie sotto le plance.      

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