domenica 11 marzo 2012

Fanfulla-Lussana Bergamo 49-54 (14-18, 32-31, 42-45)

Fanfulla: Pulvirenti 4, Marciano 12, Picco 4, Biasini 16, Nesca 11. Brino, Dardi 2, De Vecchi. N.e.: Senna e D’Ambrosio. All.: Crotti.
Lussana Bergamo: Lippolis 4, Cantamesse 2, Filippi 6, Manzotti 18, De Vicenzi 12. Tresoldi, Pizzi 5, Carera, Avallone 2, Ferri 5. All.: Stazzonelli.
Arbitri: Crespiatico di Bagnolo Cremasco e Sordi di Casalmorano (CR).
Note. Tiri liberi: Fanfulla 16 su 26, Lussana 7 su 14. Tiri da tre: Fanfulla 1 su 9, Lussana 1 su 9. Cinque falli: nessuna.

Lodi. Chi si aspettava un cambio di marcia e di mentalità da parte della Fanfulla è rimasto deluso. Le bianconere dovevano e potevano vincere il fondamentale match contro le bergamasche, ma hanno fallito l’obiettivo. Le giocatrici sentivano il grosso peso della responsabilità di dover vincere a tutti i costi; lo si è notato nel primo quarto, quando le bergamasche Lippolis e Ferri hanno prodotto il primo strappo, approfittando dei troppi, clamorosi errori nei tiri da sotto delle lodigiane. A puntellare le instabili fondamenta della baracca bianconera ci ha fortunatamente pensato Marciano nel finale del primo quarto, con due guizzi esplosivi. L’analisi della sconfitta passa anche dalla difesa, dove sono emerse delle lacune nel saper adeguatamente tenere la marcatura a uomo. Chi ha saputo sorprendere in pos itivoè stata Sara Dardi, con il suo utilissimo lavoro sporco quando si trattava di difendere, e con le idee molto chiare nell’applicare lo schema offensivo. Particolari che hanno permesso alla squadra di esprimersi su livelli accettabili nel corso della seconda frazione di gioco, sicuramente la migliore, nella quale Biasini ha potuto fare la differenza perché servita in profondità con una certa continuità. Non a caso la Fanfulla ha recuperato lo svantaggio, giganteggiando anche sui rimbalzi difensivi, per andare al riposo sopra di una lunghezza. Un vantaggio che poteva essere più dilatato, ma qui viene evidenziato lo spreco di palle perse in fase di impostazione. Se poi sul piatto della bilancia ci mettiamo anche la scarsa percentuale realizzativa dalla lunetta, si intuisce perfettamente perché le bianconere non siano riuscite a scavare il solco nel momento a loro più favorevole. Quando giochi in casa una gara così deli cata enon riesci a mettere in chiaro questi concetti, infondi inevitabilmente coraggio alle avversarie. Le bergamasche, trascinate da una Manzotti in grande vena realizzativa, si riportano davanti, accelerando con la sbalorditiva tripla di Pizzi. La Fanfulla resta agganciata alla gara con la provvidenziale bomba di Nesca e le grandi decisioni vengono rimandate all’ultimo quarto, dove la paura fa novanta e non tutte se la sentono di rischiare. Le speranze di vittoria svaniscono quando il ferro dice di no alla penetrazione di Marciano ed al tiro dalla lunga distanza di Nesca.

Nessun commento:

Posta un commento