domenica 18 marzo 2012

Fanfulla-Vittuone 44-53 (9-13, 27-27, 33-44)

Fanfulla: Pulvirenti 9, Marciano, Picco, Biasini 5, Nesca 16; Brino 15. N.e.: Senna, D’Ambrosio, De Vecchi e Galvani. All.: Crotti.
Vittuone: Farano 7, Rossi 18, Cagner 6, Bernini 4, Belingheri 6; Tunesi 2, Cassani 6, Pirola 2, Francione 2, Barenghi. All.: Riccardi.
Arbitri: Fracassetti di Bergamo e Salvetti di Dalmine.
Note. Tiri liberi: Fanfulla 7 su 9, Vittuone 6 su 11. Tiri da tre: Fanfulla 7 su 24, Vittuone 1 su 6. Cinque falli: Brino (39’22”).

Lodi. Sembra una striscia negativa senza fine. La Fanfulla non riesce più a vincere, ma anche a convincere. La gara contro il Vittuone evidenzia lacune anche nell’esecuzione degli schemi ed anche una mancanza di quella tranquillità che ti permette di facilitare i compiti in campo. La pallacanestro, si sa, è fatta di movimento in campo, e nel primo quarto le bianconere non riescono proprio a mettere in pratica questo concetto basilare. Vittuone scatta subito davanti grazie ad un parziale di 9-0, e quando le ragazze di Riccardi smettono di costruire la Fanfulla proprio non ci piglia al tiro, salvandosi soltanto grazie ad un 4 su 4 dalla lunetta di Nesca. La percentuale al tiro delle locali è assolutamente negativa anche nella prima fetta del secondo minitempo. Si inizia a vedere qualcosa di buono quando Brino la  metteuna volta dalla media ed una volta dalla lunga distanza. Le triple consecutive di Nesca e Pulvirenti ribaltano clamorosamente la situazione: 27-21 per le “guerriere”. Ora è Vittuone a fare fatica, perché la difesa bianconera ha registrato gli automatismi, ma i soliti vuoti mentali permettono alle ospiti di recuperare subito il “gap” con una volitiva Cassani. Terzo quarto con Riccardi che ordina alle sue ragazze di difendere a zona; mossa indovinata e Vittuone che opera uno strappo di 8-0, rotto soltanto da un canestro da sotto di capitan Biasini. Ora la Fanfulla non c’è più nemmeno ai rimbalzi e la bomba di Rossi dà il colpo di grazia. L’inerzia della gara è saldamente nelle mani delle ospiti. La Fanfulla ha un orgoglioso ritorno di fiamma, figlio però soltanto di tre pesanti bombe firmate in sequenza da Nesca, Brino e Pulvirenti. Le soluzioni offensive messe in atto dalla Fanfulla sono solta nto itiri dalla lunga distanza; per il resto gli schemi non funzionano, la manovra è confusa, impacciata, senza la necessaria velocità per cercare di mettere in crisi una difesa ospite che ha intelligentemente letto la partita, agendo sul punto debole della Fanfulla: l’incapacità di riuscire a perforare la difesa a zona. Riccardi dosa bene le forze delle sue giocatrici facendole ruotare sul parquet nei modi e nei tempi giusti, mentre Crotti utilizza soltanto sei giocatrici. La Fanfulla è totalmente da ricostruire sotto il profilo psicologico.

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